martedì 18 agosto 2015

Roma, arrestato killer dei cani: nascondeva chiodi nelle polpette



Beccato dalle telecamere di sicurezza un 53enne romano incensurato

Ha ucciso centinaia di cani gettando polpette e würstel con dentro chiodi nell’erba alta dei parchi di Roma: Un blitz della polizia, guidata dalle telecamere di sorveglianza poste dagli agenti nelle principali aree verdi della capitale, ha permesso di risalire al killer e metterlo in manette

L’ARRESTO – Inchiodato e riconosciuto da due video in due diversi parchi, l’uomo è stato preso nella sua abitazione: trovate in casa numerose sacche di cibo per cani, con cui avrebbe adescato e ucciso le sue vittime canine.

LA PENA – L’uomo, un 53enne romano incensurato, si trova nel carcere di Regina Coeli, rischia fino a 6 mesi di reclusione e dovrà pagare una sanzione amministrativa dai 2800 ai 15000 euro.


Fonte: CINQUE quotidiano

Ancona, denunciato il titolare di un canile La Forestale: ha truffato quattro Comuni


Il titolare di un canile è stato denunciato per truffa aggravata, maltrattamento e abuso di professione.

Gli agenti della Stazione forestale di Senigallia, coordinati dal Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Ancona Dr. Paolo Gubinelli, nel corso di oltre otto mesi di indagine hanno acquisito documentazione e testimonianze comprovanti gravi reati a carico di un senigalliese titolare di un canile in provincia di Ancona. Gli agenti hanno accertato una truffa da oltre 35.000 euro, percepiti indebitamente dal titolare del canile, a danno di quattro comuni, i quali pagavano rette salate per cani non presenti in canile, poichè affidati in adozione da mesi a privati. Tra i comuni truffati, il comune di Roseto degli Abruzzi risulta aver liquidato fatture gonfiate per oltre 30.000 euro, mentre somme piú contenute sono state indebitamente fatturate ai comuni di Ascoli Piceno, Senigallia e Cerreto d'Esi. Altrettanto gravi sono le accuse mosse a carico del titolare del canile per quanto concerne il benessere degli animali, infatti dalle prove documentali e testimoniali acquisite è emerso che i cani venivano alimentati irregolarmente e lasciati a digiuno soprattutto nei giorni di festa, ed in almeno due casi, cani malati sono morti per non essere stati adeguatamente curati. Ad aggravare ulteriormente la posizione del titolare del canile sono le prove acquisite in merito alla consueta somministrazione di farmaci disposta dal titolare a personale dipendente privo della necessaria qualifica professionale. L'indagato rischia pene fino a cinque anni di reclusione previste per il reato di truffa aggravata ai danni di enti pubblici, pene che potrebbero essere ulteriormente incrementate nel caso in cui saranno accertate in sede dibattimentale anche le responsabilità per le altre fattispecie contestate.

Fonte: Corriere Adriatico

lunedì 3 agosto 2015

Campania terra di zoomafie Il dossier della Lav


Combattimenti tra cani, corse clandestine di cavalli, macellazioni abusive, pesca di frodo, traffico di cuccioli e fauna selvatica. Fenomeno in crescita

Campania terra (anche) di zoomafie. È quanto emerge dal rapporto 2015 redatto dalla Lav. Combattimenti tra cani, corse clandestine di cavalli, macellazioni abusive, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, tratta di cuccioli. La nuova edizione del dossier redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità nel 2014. «Ancora una volta la Campania si conferma, purtroppo, un osservatorio privilegiato per i crimini a danno di animali - sostiene Troiano –. Lo sfruttamento criminale degli animali rappresenta, nelle sue diverse forme, un’importante fonte di guadagno per i vari gruppi di delinquenti dediti a tali traffici».


Corse clandestine coi figli di Varenne
Duro a morire è il business sulle corse di cavalli clandestine. Una beffa considerando la crisi degli ippodromi italiani. Nel 2014 sono stati confiscati alla criminalità organizzata complessivamente 10 cavalli da corsa, tra cui alcuni discendenti di Varenne, e un centro ippico nel Casertano. «Dietro le corse illegali - si legge nel report - ci sono maltrattamenti, violenze e la morte dei cavalli su strada, o che restano feriti gravemente a seguito di incidenti e finiti sul posto. Continuano le segnalazioni relative agli allenamenti sulla Litoranea di Torre del Greco e sulla spiaggia di Cuma e in altre zone». Su YouTube ci sono tantissimi video di corse clandestine di cavalli, girati dagli organizzatori, svolte in Campania, con tanto di colonna sonora di cantanti neomelodici. Altro settore di infiltrazione della criminalità organizzata è quello delle corse ippiche ufficiali, dove l’illiceità delle attività può riguardare sia la gestione delle scommesse presso i punti autorizzati sia la gestione delle stesse corse che possono essere influenzate da accordi occulti tra scuderie o driver, da atteggiamenti minatori verso i fantini o dalla pratica del doping sugli animali. Secondo i dati del laboratorio ufficiale per le analisi antidoping, diversi cavalli che correvano in gare ufficiali in Campania nel 2014 sono risultati positivi a qualche sostanza vietata.

Traffico di cuccioli
La regione è anche crocevia del traffico di cuccioli. Un centro di arrivo e smistamento di animali tra i più organizzati d’Italia. Tra le persone denunciate l’anno scorso, perché coinvolte nel traffico di questo tipo, vi sono diversi cittadini campani, tra l’altro alcuni dei quali già recidivi. Circa 200 cuccioli destinati alla vendita nel Casertano sono stai sequestrati in provincia di Bologna, dal valore complessivo, una volta venduti, di circa 170mila euro. «I confini tra commercio legale e traffico illegale di cuccioli - spiega Troiano - sono labili e non solo perché le rotte e la provenienza sono le stesse, ma perché molte volte, dietro importazioni legali e autorizzate vengono celati, tra i meandri di documentazione, certificati e passaporti, animali clandestini. Nei Paesi di origine i cuccioli vengono comprati per pochi euro, spesso arrivano ammalati e accompagnati da falsi pedigree e da documentazione contraffatta».

Combattimenti tra cani
L’illusoria flessione del fenomeno dei combattimenti tra cani è stata sconfessata subito da una serie di segnali di preoccupante recrudescenza. Molti cani sono stati ritrovati con ferite da morsi. Sono stati sequestrati allevamenti di pit bull. E non si contano le pagine internet o profili di Facebook che esaltano i cani da lotta. Preoccupa anche il coinvolgimento di minorenni.
Bracconaggio: boa, iguane, tartarughe
Tantissimi i sequestri per traffico internazionale di fauna e il bracconaggio. Boa, pitoni gheppi, gru damigella, parrocchetti, iguane. Oltre 600 le tartarughe. Un traffico fiorente e preoccupante. L’uccellagione e la vendita di fauna selvatica, in particolare di cardellini, trovano in Campania, soprattutto a Napoli e Caserta, mercati illegali molto attivi nei quali sono coinvolti pluripregiudicati. Alcuni uccellatori sono stati arrestati in flagranza per furto di fauna selvatica. Molti uccellatori napoletani vanno in trasferta in Puglia e Lazio per catturare gli uccelli e rivenderli poi nei mercati campani. Il bracconaggio sulle isole, in particolare Ischia - afferma la Lav - e in alcune zone in provincia di Napoli e Caserta, si presenta come un’attività sistematica e organizzata.

Fonte: Corriere della Sera NAPOLI


domenica 2 agosto 2015

Violenze sugli animali, tra follia e mercato del porno



Purtroppo non è un film horror, ma realtà. Si chiama zooerastia, è un fenomeno oscuro e complesso dove il risultato sono abusi su animali che non possono opporsi. Un criminologo, un'attivista per i diritti del cane e un consulente legale ci aiutano a capire


Violenze sugli animali, tra follia e mercato del porno NON SE ne parla volentieri, sia per la scabrosità dell’argomento, sia perché preferiremmo ritenerla una fantasia paradossale: il pastore che per solitudine si accoppia con la pecora suona, oggigiorno, quasi come uno scherzo. Eppure ogni tanto, di prepotenza, certi fatti affiorano dalle cronache, lasciando intendere un fenomeno oscuro e complesso chiamato zooerastia, o in alternativa zoofilia, bestialità. Qui uno dei due soggetti coinvolti, l’animale, non può contare sulla libera scelta, e tali pratiche incorrono in tutte le variabili della parafilia, che, quando mossa da un principio di dominio, può sfociare in abusi su chiunque.
 
Tempo fa una ragazzina disabile di Sassari, affidata con madre e fratello, anch’essi handicappati, a una famiglia, anziché ricevere affetto sarebbe stata costretta a pratiche sessuali con un cane. Più recente, in Sicilia, la morte di una cavalla violentata dal suo stalliere. Gravida, la giumenta fu abusata anche con un bastone. Le ripetute sevizie causarono un'emorragia interna. "E' stata la telecamera di sorveglianza a incastrare il colpevole, il quale un giorno dimenticò di coprirla, com'era solito fare, con il cappello", spiega Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell'osservatorio zoomafia della Lav-Lega antivivisezione, che si è costituita parte civile contro l'uomo, rinviato a giudizio presso il Tribunale di Messina.


Autore di uno studio sulla zooerastia, supportato da ampia casistica, Troiano racconta: "Un allevatore
cinofilo di Bolzano fu oggetto di una nostra indagine sfociata in processo perché vendeva film i cui protagonisti si accoppiavano con i cani; per mezzora di sesso con un animale arrivò a offrire a una ventenne - italiana - duemila euro. Del resto, le guardie zoofile Lav hanno scoperto video di sesso con animali regolarmente in vendita nei porno shop, 50 euro l'uno". Le involontarie esibizioni coinvolgono animali di ogni genere. Cani e gatti spesso sedati, al pari di tigri bloccate da museruole e fasce sugli artigli, ma pure anguille, tartarughe, maiali, cammelli, leoni.


"Bisogna distinguere fra zooerastia e fetish o zoosadismo, ammantati questi ultimi di violenza, torture e morte. Molti zooerasti spacciano, forse anche con se stessi, il sesso con gli animali per un atto d'amore, dimenticando come gli oggetti del desiderio siano posti in una situazione di evidente costrizione, che corrisponde a un maltrattamento vietato dalla nostra legge", osserva Troiano, il quale, nel suo dossier comunque annota: "In sede giudiziaria sono state accertate connessioni tra pedofili e zooerasti. Uno dei metodi utilizzati è avvicinare i bambini con la scusa di mostrare immagini di animali, o parlare di cani. Numerosi i video sequestrati nelle indagini sulla pedopornografia che riguardano animali e bambini".

"La zooerastia è assai sottovalutata perché si pensa che colpisca solo gli animali: per noi è già un'ottima ragione per prenderla sul serio, ma invito a riflettere sul suo significato più ampio", dice Piera Rosati, presidente della Lndc-Lega nazionale per la difesa del cane. "Esercitare potere assoluto su chi non può difendersi è infatti un'attitudine comune a diverse azioni giustamente considerate gravissime, vedi gli abusi su bambini e donne. Ma non è azzardato pensare che chi stupra l'animale, forte di una sostanziale impunità, possa fare lo stesso con altri inermi. Sono inoltre allarmanti la facilità di accesso e la quantità dei video porno con animali disponibili sul web. In buona parte provengono dai paesi dell'Est, ma c'è anche materiale nostrano".

Secondo la "mappa mondiale della zoofilia", pubblicata sul sito della Zeta-Zoophile engagement for tolerance and information, ovvero la principale associazione di zooerasti in Germania - che si è opposta strenuamente alle iniziative legislative tedesche volte a proibire bestiality e bordelli con animali - i paesi meno tolleranti sono Inghilterra e Norvegia. La Finlandia permetterebbe le pratiche sessuali ma non la vendita del relativo materiale pornografico; in Brasile, invece, tutto parrebbe consentito. Variabile la situazione negli Stati Uniti: permissivi Nevada e Texas mentre altrove vigerebbero norme più restrittive; mentre in Europa, perlopiù, le leggi a tutela degli animali contrastano con tali pratiche, ma è lecita la commercializzazione dei video.

Fabrizio Catelli, presidente del Partito protezione animali, sta seguendo uno strano caso nel bresciano: a giugno le cronache locali hanno riportato la notizia di una femmina di husky stuprata da ignoti. "Si è fatta confusione sovrapponendo un paio di episodi distinti e riferiti da testimoni poco attendibili. Resta il fatto, però, che in zona si registrano fermenti inquietanti. In un'intervista video che gira su Internet una starlette porno di Brescia enuncia come addestrare un cane ai rapporti sessuali interspecifici, e giusto un anno fa denunciai alla polizia postale un sito dedicato e messo in rete da italiani, su provider straniero".  Al solito, vi si accedeva con estrema facilità, trovandosi in alto nel motore di ricerca sotto la voce animali. "Da Sardegna, Sicilia, ma anche nell'Alta Valchiavenna, ci giungono notizie di pastori che abusano abitualmente di pecore, cani, cavalli, capre".

Nel saggio La frontiera "porno" dei delitti contro gli animali (Cendon libri) Annalisa Gasparre, consulente legale, analizza il caso di una donna condannata dal Tribunale di Milano, sezione distaccata di Rho, in base agli articoli 81 e 544 bis del Codice penale, per il reato di uccisione continuata di animali. Sotto lo pseudonimo di Baldina costei realizzava e vendeva video in cui uccideva uccelli, topolini, insetti, cuccioli di varie specie schiacciandoli con tacchi a spillo. "Alla radice della pratica vi sarebbe  -  come spesso accade  -  il desiderio di dominio e/o di subire il potere: in ciò si coglie la sfumatura del sado-masochismo, che si intreccia con quella propriamente feticistica" scrive la Gasparre, che aggiunge: "Non possiamo sapere se e quanto gli abusi sessuali sugli animali siano in aumento, di certo stanno emergendo dall'oscurità e sarà bene prenderne atto".



Fonte: R.it