sabato 6 giugno 2015

Più anticorpi, con cani e gatti



I bambini che hanno un animale domestico si ammalano di meno. Purché gli stiano vicini per almeno sei ore al giorno. È uno dei risultati di una ricerca condotta da alcuni medici dell’ospedale universitario di Kuopio, in Finlandia, su un campione di 400 neo-nati, con meno di un anno di età.

Il contatto con il proprio cane o il proprio gatto, a meno di allergie conclamate, sembrerebbe aumentare gli anticorpi e ridurre fra il 50% e il 30% la possibilità di soffrire di infezioni alle orecchie, tosse e rinite. Con buona pace dei genitori e dei nonni contrari ad avere un cucciolo peloso in casa, per il timore di malattie o altri guai.

Il vero pericolo di contrarre infezioni – affermano gli studiosi – non arriverrebbe dal contatto con gli animali, quanto dalle superfici che possono essere terreno di coltura per i batteri. Come il classico ciucco caduto per terra o un biberon lasciato al sole. Ancora più dannoso per la salute è poi l’abuso di antibiotici e vaccini, che rende i piccoli di casa ancora più vulnerabili.

Oltre che effetti positivi sugli anticorpi, gli animali domestici aiuterebbero i bambini anche nello sviluppo cognitivo e della cosiddetta ‘intelligenza emotiva’. Vale a dire la capacità di relazionarsi empaticamente con ‘l’altro’, umani compresi.

Secondo il National Institute of Child Health and Human Development americano, sarebbero benefici anche per la cura della balbuzie e dell’autismo. In particolare, da uno studio che ha coinvolto 114 bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni, suddivisi in 38 gruppi da tre soggetti (di cui uno solo era autistico e due a sviluppo normale) monitorati attraverso alcuni sensori, è emerso che la pet therapy è determinante per abbassare i livelli di stress dei malati.

Un motivo in più per non tener lontani i propri figli dagli animali. Molto meno pericolosi di certi esseri umani.

Fonte: ItalyJournal

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