L'allarme arriva dai dipartimenti di Veterinaria dell’Università di Torino: nei wurstel, negli hamburger e più in generale nei cibi da fast food, ma anche negli alimenti per cani e gatti sono presenti residui di farmaci.
I ricercatori dell’ateneo torinese, lavorando in collaborazione con gli atenei di Napoli e Potenza e con il centro Ricerca e Sviluppo della società Sanypet, hanno rilevato, in queste tipologie di prodotti, la presenza di residui di ossitetraciclina, un antibiotico che viene utilizzato abitualmente negli allevamenti zootecnici intensivi.
Lo studio, tutto italiano, è stato pubblicato sulla rivista internazionale Poultry Science. Nella ricerca è stata evidenziata la pericolosità dei residui di ossitetraciclina che si trovano nei “sottoprodotti della macellazione”, i macinati d’osso, che una volta entrati nella catena alimentare “possono trasformare il cibo in un veleno per le cellule, in un fattore di intossicazione costante e progressiva”.
Secondo l’approfondimento curato dall’Università della Basilicata, l’ossitetraciclina agisce direttamente sul sistema immunitario con la formazione di sostanze che provocano processi infiammatori.
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