martedì 7 luglio 2015

Grottaferrata: sul canile scoppia un gran casino


GROTTAFERRATA - Nei giorni scorsi l'assegnazione provvisoria del servizio ad un canile di Caserta. Scardecchia: "Vogliamo vederci chiaro e vogliamo garanzie per i nostri cani e per i soldi dei cittadini". L'assessore Passini: "Qualche dubbio sul trasferimento in Campania"

Nei giorni scorsi, a seguito di regolare gara espletata attraverso un bando, il Comune di Grottaferrata ha provveduto ad aggiudicare ad un canile della provincia di Caserta la gestione dei propri animali randagi. Una gara che ha visto due soli partecipanti: il soggetto che ha gestito fino ad oggi i circa 25 cani grottaferratesi, la Fattoria di Tobia, e appunto il vincitore del bando.

Sulla questione però in queste ore scoppia la polemica perché il consigliere del Movimento 5 Stelle, Maurizio Scardecchia, sta per protocollare un'interpellanza nella quale chiede chiarimenti su quanto si sta facendo. "Abbiamo mille dubbi su questa assegnazione - dice il consigliere di minoranza -, dubbi legati soprattutto al fatto che il canile in questione si trova a quasi 200 chilometri di distanza da Grottaferrata". L'assegnazione del servizio sarebbe stata fatta per il momento in via "temporanea" in attesa di una ulteriore e puntuale verifica dei requisiti da parte del vincitore.

Ai cittadini grottaferratesi, comunque, la trattenuta nel canile dei propri cani randagi costerà nel prossimo biennio circa 36.500 euro all'anno, più le spese per il trasferimento dei cani da Grottaferrata a Caserta. Un importo, quello di 36.500 euro, che avrebbe anche permesso probabilmente l'affidamento diretto del servizio.

"La questione non ci è chiara - dice ancora Scardecchia -. Con i cani così lontani si rischia di perdere il controllo degli animali. Pretendiamo un censimento dei cani che saranno trasferiti a Caserta ma anche un monitoraggio costante delle loro condizioni di salute e, soprattutto, vogliamo che il Comune di Grottaferrata attrezzi un portale con le foto dei cani dove eventuali cittadini intenzionati all'adozione possano accedere per vederli". Insomma, a destare preoccupazione è proprio la difficoltà di controllo diretto. "Chi ci assicura altrimenti che in caso di decesso, faccio un'ipotesi, il microchip del cane deceduto non venga installato su un altro animale e i cittadini di Grottaferrata si trovino a pagare per cani non propri?".

A seguire la questione con attenzione è però anche l'assessore Francesca Maria Passini che, comunque fuor di delega (la competenza alla Tutela degli animali non è stata ufficialmente assegnata dal sindaco ad alcun assessore), sta seguendo l'evolversi della vicenda. "Sono un'amante degli animali e delle cose ben fatte e sto seguendo con molto interesse questa storia. Desidero che tutto venga fatto nel miglior modo possibile: quella di Grottaferrata è una comunità fatta di molti cittadini che hanno animali in casa e che quindi sono sensibili al tema. Ci adopereremo per essere effettivamente sicuri che gli animali siano trattati bene e che comunque il vincitore del bando abbia effettivamente tutti i requisiti necessari". Qualche dubbio legittimo sul trasporto da Grottaferrata a Caserta, comunque a carico del Comune criptense. "Voglio capire se gli animali che oggi sono ospitati nel canile in concessione siano in grado di affrontare, sopratutto in questa stagione, un viaggio impegnativo fino a Caserta". Ma poi: con quali mezzi verranno trasferiti gli animali? A quale costo?

In queste ore qualcuno ha anche ipotizzato la non facile strada dell'annullamento di un bando predisposto con la supervisione della comandante della polizia locale di Grottaferrata, Maria Letizia Scuderini. Un bando che, a quanto pare, è piaciuto poco anche a "Grottaferratafido", l'associazione
presieduta dall'attivissimo Mauro Porleri che - anche attraverso l'incarico fiduciario assegnato dal sindaco a Roberta Covizzi - è incaricata del recupero e della prima assistenza degli animali randagi.

Insomma, l'affaire canile scalda le stanze di palazzo Consoli. Già roventi per questioni climatiche e non solo.

Fonte: Il Mamilio.it - l'informazione del Castelli Romani

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