sabato 30 maggio 2015

Forasacchi: un pericolo estivo da non sottovalutare



Uno dei pericoli a cui maggiormente possono andare incontro i nostri amici animali nel periodo estivo sono i cosidetti forasacchi. Questi sono le ariste delle spighe di diversi tipi di graminacee. Possono sembrare innocue ma, in realtà, possono rappresentare un pericolo per il cane che non va sottovalutato e che in alcuni casi può portare anche alla morte dell’animale. In estate, infatti, i forasacchi diventano secchi e possono conficcarsi nella pelle o nelle mucose del cane durante passeggiate nei campi, nelle zone verdi o ovunque siano presenti queste graminacee. Una volta li i forasacchi si insinuano sempre più in profondità arrivando a scavare veri e propri tragitti fistolosi. Le localizzazioni più comuni e meno pericolose sono rappresentate da naso, orecchie, occhi e spazi interdigitali in quanto queste tre zone sono particolarmente esposte e permettono alle ariste di rimanere all’interno senza la possibilità di uscire a causa della loro particolare conformazione. Molto più pericolosa è invece la localizzazione polmonare, infatti il forasacco può attraversare il parenchima polmonare, bucare la pleura e migrare in tutto il corpo, la posizione finale più frequente solitamente sono i muscoli sottolombari. Possono rinvenirsi anche in altre localizzazioni come la mucosa orale, anale o vaginale.

SINTOMI

I sintomi dipendono molto dalla localizzazione del corpo estraneo. Se il forasacco si localizza a livello delle orecchie, avremo delle otiti con conseguente scuotimento della testa o forte grattamento. Se invece si trova negli spazi interdigitali, possiamo trovare una zampa gonfia, calda e dolente, con una zoppia che può essere di 1°, 2° o 3° grado e una fistola interdigitale dal quale esce materiale purulento. Gli starnuti invece caratterizzano la localizzazione della mucosa nasale, l’animale cerca attraverso questo gesto di espellere il corpo estraneo, spesso senza riuscirci. Può esserci anche presenza di sangue. Negli occhi invece il sintomo più frequente è una forte congiuntivite con possibile ulcere e quindi la presenza di scolo oculare che può essere chiaro o scuro.

Come abbiamo già accennato prima la localizzazione più pericolosa è quella polmonare. Spesso questa posizione è tipica dei cani da caccia, in quanto correndo spesso in mezzo ai campi a bocca aperta e respirando frequentemente possono andare incontro a questo. I sintomi si riferiscono a tosse che può scomparire nel momento in cui il forasacco migra fino ai muscoli sottolombari, qui formerà una sacca contenente pus che darà dolore all’animale. Nei casi più gravi durante la migrazione dal polmone ai muscoli sottolombari l’animale può anche venire a morte.

DIAGNOSI e TERAPIA

La diagnosi si basa sulla visione del forasacco e la terapia è quindi l’eliminazione del corpo estraneo. Alcuni cani molto mansueti permettono la rimozione del forasacco da orecchie, naso e spazi interdigitali anche da svegli ma nella maggior parte dei casi bisogna addormentare l’animale. Per la diagnosi polmonare è invece necessaria una vera e propria broncoscopia in anestesia e contemporanea rimozione. Nelle localizzazioni sottolombari è necessario invece l’intervento chirurgico coadiuvato dall’aiuto di un bravo ecografista.

Quindi in questo periodo dell’anno fate molta attenzione ai prati appena tagliati perchè l’insidioso forasacco è dietro l’angolo.

Fonte: VetClick

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