lunedì 18 maggio 2015

Carcere per chi lascia nell’incuria il proprio cane






Una sentenza di condanna che farà discutere e che sicuramente costituirà un importante precedente. Il Tribunale di Trento, con sentenza n.856/2014, ha condannato i padroni di un pastore tedesco per il reato di abbandono di animali, previsto all’articolo 727 del codice penale, per aver tenuto il loro cane in stato di incuria. Il caso è scoppiato dopo che i vicini di casa dei proprietari dell’animale li avevano denunciati per disturbo della quiete pubblica per via del loro cane che abbaiava continuamente, sia di giorno che si notte. Il pastore tedesco era agitato e si lamentava a causa delle condizioni in cui era costretto a vivere: relegato su un terrazzino e spesso lasciato senza acqua né cibo.

Dopo diverse lamentele e molti richiami verbali, dato che i proprietari del cane non provvedevano a risolvere la situazione, i vicini hanno sporto querela. Nel processo, i giudici del Tribunale di Trento hanno accertato l’esistenza del reato di disturbo, ma anche lo stato di abbandono dell’animale. Chiunque metta in atto comportamenti colposi di inerzia, incuria o indifferenza nei confronti del proprio animale domestico incorre nel reato di abbandono di animale, ha stabilito il tribunale nella sentenza di condanna dei padroni del cane. Del resto l’art 727 del codice penale sul reato di abbandono di animali è chiaro: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze“. E il giudice di Trento ha ritenuto che nel caso in esame ricorresse proprio quest’ultima circostanza. I padroni del pastore tedesco non si sono presi cura in modo adeguato del loro cane, lasciandolo senza cibo e in uno spazio angusto per diversi giorni, danneggiandone la “sensibilità psico-fisica”, hanno stabilito i giudici. La nozione di abbandono, ha spiegato il Tribunale di Trento, “postula una condotta ad ampio raggio, che include anche la colpa intesa come indifferenza, trascuratezza, disinteresse o inerzia“

Non solo, nel caso in esame, i giudici di Trento hanno ritenuto che ricorresse la fattispecie più grave, quella del reato doloso, poiché i proprietari dell’animale erano stati richiamati più volte dai vicini di casa a prendersi cura del proprio animale, quindi il loro comportamento non è dipeso solo dalla negligenza.

I padroni degli animali sono pertanto avvisati.

Fonte: DirettaNews.it

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